![]() I numeri dell’Acqua Per
meglio comprendere il reale significato del fenomeno che vi proponiamo,
ci è sembrato opportuno dargli un’impronta quantitativa che ne faccia
cogliere appieno la portata. I numeri molte volte possono rimanere fini
a se stessi, ma riteniamo che, se opportunamente contestualizzati,
possano assumere un significato che va al di là delle parole e che
lascia ad ognuno la piena libertà di interpretazione e di giudizio. Quanta e quale acqua c’è sulla terra La superficie del nostro pianeta è coperta per il 71% di acqua e questo per molti non è una novità. Diverso però è il discorso riguardante la sua qualità in quanto della totalità dell’acqua sul pianeta ben il 97% risulta essere salata e del rimanente 3% circa i due terzi sono costituiti da ghiacciai e nevi perenni: in definitiva l’acqua disponibile per l’uomo arriva a malapena all’ 1% della scorta totale! Andiamo ora a considerare più dettagliatamente la composizione di quel 3% di acque dolci per poterne considerare il grado di fruibilità. Forse in una sola pagina i presupposti di partenza sono cambiati per molti, ma proseguiamo nella nostra analisi. Si è parlato finora della disponibilità idrica a livello planetario, il logico passo da compiere riguarda la distribuzione di questo elemento: a tal riguardo ci è sembrato interessante andare a compilare una lista dei dieci Paesi con le maggiori risorse e rapportarla con il resto del mondo. Anche
in questo caso forse si notano delle discrepanze con le aspettative di
partenza. È vero che per deduzioni più oggettive ed affidabili dovremmo
adeguare i dati di cui sopra ponderandoli con indici come la superficie
e la popolazione degli stati presi in esame, ma già da questa prima
distribuzione in cifre assolute emergono considerazioni importanti.
Un altro aspetto che ci preme segnalare è la gestione degli utilizzi dell’acqua. In tal caso tratteremo della realtà italiana, che, oltre a coinvolgerci direttamente, è pure un utile modello, riflettendo in modo abbastanza omogeneo la struttura che si può ritrovare negli stati con livelli di industrializzazione e progresso affini al nostro. Ebbene la ripartizione dei consumi è così definita: Per
quanto detto in precedenza, e tenendo conto che un metro cubo d’acqua
corrisponde a 1000 litri, il nostro consumo giornaliero legato
esclusivamente alle necessità personali ammonta a ben 400 litri.
Quest’ultimo dato risulta oltremodo interessante se posto in relazione
con le distribuzioni riguardanti l’accesso all’acqua potabile della
popolazione mondiale in quanto oltre il 65% si trova al di sotto della
linea teorica di piena autonomia. Infatti se circa 1,4 miliardi di
persone vivono in una situazione critica, altri 2 miliardi sono in un
livello che non può considerarsi sufficiente in quanto basta a malapena
a garantire una condizione minima di sussistenza. In soli vent’anni la percentuale degli assetati passerà dal 25% al 40%, un dato con il quale sarà bene imparare a convivere. |
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I progetti "Tu mi guardi" e "Negli occhi delle donne", realizzati negli anni 2005/2006 sono stati inseriti nella Capacity Building "Progetto n. 5: Per costruire una cultura della solidarietà", finanziati da MLAL-UE | ![]() |