Bambini
per finta, bambini che sono tali solo per l’età anagrafica, bambini a
cui sono stati negati i diritti più elementari, bambini che hanno
bisogno di momenti come questo per farsi sentire, bambini spesso
dimenticati. Una mostra e un progetto. Temi scomodi che ci spingono a
riflettere. Anche quest’anno il gruppo Amici del Mondo ha voluto
presentare una mostra, o come preferiamo chiamarlo un percorso di
conoscenza, all’interno del quale gettare qualche seme per stimolare
l’interesse verso argomenti dei quali si sa sempre così poco, ma che
non ci possono lasciare indifferenti.
All’interno di queste brocures troverete approfondimenti tematici che
non hanno la pretesa di essere esaustivi, ma che comunque possono dare
una visione globale del problema, senza proporre soluzioni
semplicistiche, ma presentando ciò che per noi può essere un piccolo
segno per dire che ci siamo e che non siamo indifferenti.
Gli Amici del Mondo
IL PROGETTO
Il contesto
Perché l’Ecuador? Dalla relazione del sociologo Ruben Bravo gennaio
2004, l’Ecuador non ha ancora superato la crisi economica, politica,
sociale e morale nella quale si trova da più di venti anni e che si é
acutizzata negli ultimi dieci anni con la caduta del sistema
finanziario, l’inflazione incontrollata, la depressione economica,
l’elevato indice di disoccupazione, la corruzione generalizzata, la
perdita di legittimità delle istituzioni statali e l’instabilità
politica. Attualmente il paese va avanti con un indice di povertà che
tocca quasi l’80% della popolazione e un indice di estrema povertà che
interessa il 20% della stessa. La denutrizione colpisce il 48% della
popolazione e il 19% di essa é analfabeta. Più di 500.000 giovani non
hanno accesso al sistema scolastico. Si calcola che il 66% della
popolazione non ha una casa propria e il 55% delle case non hanno acqua
potabile, il 60,5% non ha fognature e il 22,3% non ha energia
elettrica.
En Ecuador 800.000 bambini lavorano per aiutare la propria famiglia e
di questi, il 43% lavora sulla strada. Il 25% della popolazione più
povera riceve lo 0,015% delle entrate nazionali e guadagna 1.270 volte
meno della popolazione più ricca che costituisce solo il 2% della
popolazione totale e riceve il 18,87% delle entrate nazionali. Il
debito pubblico é salito a 16.408 milioni di dollari.
Gli investimenti che si fanno nell’area sociale sono minimi: 11,2% per
l’educazione, 8,10% per lo stato sociale, il 5,5% per la sanità e l’11%
per la forza militare.
La disoccupazione é scesa dal 18% degli anni passati al 9,44%. Questo
però non si deve ad un aumento di posti di lavoro ma all’esodo di più
di 3.000.000 di ecuadoriani che cercano lavoro all’estero. Gli stipendi
non sono sufficienti a coprire il fabbisogno per la sopravvivenza di
buona parte della popolazione. Si calcola che il costo della vita é di
378,02 dollari e lo stipendio di base é di 147,60 dollari; il salario
minimo riesce a coprire solo il 39,5% del fabbisogno. E´questo uno dei
più bassi indici di copertura di tutta l’America Latina.
La costa è forse la regione più povera e più trascurata dalle politiche
sociali dell’Ecuador. Le famiglie sono molto numerose, una donna può
arrivare a partorire fino a dodici figli, spesso in condizioni di
promiscuità familiare, ma le condizioni igienico sanitarie non sono
tali da garantire una crescita dignitosa per tutti questi bambini. I
più svantaggiati sono coloro che abitano nei cosiddetti recintos,
ovvero i mezzadri che lavrorano all’interno della foresta e che per
raggiungere il centro abitato sono costretti a percorrere parecchie ore
di tragitto a piedi e questo vale sia per la scuola, che per le
medicine. Esmeraldas, provincia verde, situata sulle rive dell’Ocaano
Pacifico, é una delle Province più povere e dimenticate dell’Ecuador.
E´in periferia di Esmeraldas, a Tachina che opera la nostra amica, suor
Francesca. Suor Francesca gestisce insieme alle sue sorelle, un centro
medico, il Dispensario S. José, che serve Tachina e le comunità
disperse nella foresta circostante il paese.
Le Suore Francescane Elisabettine di Padova hanno aperto questo
dispensario nel 1979. La sua struttura e il servizio hanno subito varie
trasformazioni in questi anni. L’ultima ricostruzione (anno 1999) offre
un discreto Centro Medico a servizio soprattutto della gente povera che
vive dentro la foresta, e che arriva al centro a volte anche dopo 3-4
ore di cammino. Attenzione medica, laboratorio, odontología,
ginecología e la farmacia sono i servizi offerti. Dopo il cambio
monetario dal sucre al dollaro, l’aumento dei prezzi ha portato a un
aumento della povertá. E´difficle perfino curarsi.
In Tachina il Dispensario S. José non é piú l’unico. Altri medici hanno
aperto i loro ambulatori e una piccola farmacia. Un dato di fatto é
che, però, le visite hanno un costo 3-4 volte più alto del San José,
come pure le medicine.
Obiettivi generali e obiettivi specifici
Con
il presente progetto gli Amici del Mondo si propongono di collaborare
con le suore di Tachina per intervenire nella situazione di disagio
delle comunità dei recintos, con un’attenzione particolare alla
condizione dei bambini. Gli obiettivi sono la prevenzione sanitaria e
la diagnosi tempestiva delle malattie infantili, che se trascurate si
possono cronicizzare; l’erogazione, accessibile a tutti, dei medicinali
necessari e la cura della salute e dell’igiene attraverso l’educazione
sanitaria.
In che cosa consiste l'azione
Il
progetto si propone di cofinanziare l’acquisto di un fuoristrada, che
permetta l’accesso ai recintos, con visite regolari, di un’equipe
medica composta da un medico, un’infermiera e un aiutante. Ciò
consentirebbe contemporaneamente di visitare la popolazione e in
particolare i bambini, animare dei corsi d’igiene e prevenzione
sanitaria indirizzati alle donne e portare i medicinali nelle comunità
della foresta.
Risultati attesi
Le
comunità nei recintos di Tachina sono ventidue. Con un mezzo di
trasporto a disposizione, l’equipe medica riuscirebbe a garantire una
visita mensile per ogni comunità. Sapere con certezza che un
determinato giorno del mese l’equipe è a disposizione della comunità,
permette alla popolazione locale di organizzarsi per approfittare di
tale presenza. Ciò favorirebbe il monitoraggio della situazione
sanitaria all’interno della foresta, la diagnosi e la cura di malattie
che se trascurate potrebbero essere mortali, nonché la prevenzione
delle malattie più comuni.

L’APPELLO DI SUOR FRANCESCA
Hermanas Franciscanas Isabelinas
Ecuador
Carissimi amici,
Confidando nella Divina Provvidenza e nella vostra generositá di
fratelli, mi permetto a nome della mia comunitá religiosa, di
rivolgermi a voi per chiedervi un aiuto.
Siamo sorelle della Congregazione delle Suore Elisabettine, in servizio
missionario in Ecuador, con il fine di aiutare i piú poveri.
La comunitá che io attualmente rappresento, si trova a Tachina,
Provincia Esmeraldas, (Ecuador), dove svolgiamo due servizi: uno
sanitario e l’altro pastorale. L’attivitá del dispensario medico é una
possibilitá di aiutare le persone che vengono soprattutto dalle
comunitá dentro la foresta amazónica, che ci raggiungono dopo ore di
cammino. Tachina ha 22 comunitá, la maggior parte delle quali sono
accessibili solo con un mezzo di trasporto proprio. Al nostro centro
possono farsi gli esami, ricevere attenzione medica e comprarsi le
medicine, tutto in un tempo che permette loro di rientrare prima che
giunga la notte. Ora Ci sembra giunto il tempo di dare un respiro nuovo
alla nostra presenza e assistenza al Dispensario: continuando il
servizio al dispensario tentare, con una adeguata equipo
medico-sanitaria mobile, di offrire una assistenza piú sistematica alle
comunitá del campo, i cosí detti “recintos”.Nelle nostre visite ai
recintos, ci siamo rese conto che molti non si curano, perché non hanno
soldi; che i bambini muoiono per malattie che si potrebbero curare
tranquillamente, che c’é molta desnutrizione...
Questo ci sta facendo pensare alla necessitá di un intervento sanitario
in loco, almeno due volte la settimana, per poter visitare nel mese
tutte le comunitá.
Ci manca al momento il mezzo principale che é un auto 4X4 che possa
arrivare a queste zone anche quando le strade sono piene di fango.
Il costo preventivato per un veicolo che incontri le nostre necessitá é
di circa 18.000 euro, ma il Vicariato Apostolico di Esmeraldas non ha
fondi per aiutarci.
Abbiamo ricevuto alcuni aiuti, ma non sono ancora sufficienti.
Il veicolo sará di proprietá della comunita religiosa e sarà a disposizione per le attivitá missionarie locali.
Vi ringrazio di cuore per il vostro appoggio e sostegno. E´proprio vero: noi missionari da soli non faremmo niente.
Il Signore benedica ogni vostro sforzo di generositá e di solidarietá.
Con cariño
Sr Francesca Violato
Tachina 24 settembre 2004
Sr Francesca Violato
Responsabile della Comunitá Missionaria
Suore Francescane Elisabettine
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