Bambini e salute
Morbillo,
polmonite ed infezioni intestinali sono tra le principali cause di
mortalità infantile nei Paesi in via di sviluppo: ogni anno per queste
patologie muoiono quasi 10 milioni di bambini che potrebbero invece
essere curati con poche decine di euro. E’ vero che si sono fatti dei
passi avanti a livello di prevenzione poiché negli ultimi anni si è
arrivati a vaccinare quasi l’80% della popolazione infantile, ma la
vera emergenza che si fa avanti sempre più minacciosa si chiama AIDS.
Ogni giorno nel mondo 8500 bambini e giovani vengono infettati dall’
HIV, 2500 donne muoiono di AIDS e l’Africa risulta essere l’epicentro
di questa ecatombe. Nell’ultimo decennio l’AIDS ha causato distruzioni
economiche e sociali maggiori a tutti i conflitti del continente messi
insieme, cancellando intere famiglie, villaggi, generazioni tanto che
in molti Paesi la speranza di vita è tornata ai livelli di
cinquant’anni fa.
E come spesso accade strettissimo è il legame tra la gravità della
situazione sanitaria e la precarietà dei mezzi di formazione. Secondo
uno studio condotto in 35 Paesi, la probabilità che le persone non
istruite non sappiano nulla della malattia è ben cinque volte superiore
a quella riscontrata in persone con istruzione post elementare,
proporzione che è quasi sempre rispecchiata successivamente a livello
di perdite di vite umane.
In ogni parte del mondo l’AIDS sta stringendo nella rete della povertà
e della precarietà molti Paesi, soprattutto quelli gravati da un
ingente debito pubblico. Qui infatti le risorse sono insufficienti ad
allestire un servizio sociale in grado di offrire quel livello di
assistenza, educazione alla profilassi e disponibilità a livello
farmaceutico, che un’emergenza di tale portata richiederebbe.
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